L’opinione pubblica “tollera” un prezzo tra i 180-220 €/MWh? In guerra, è disposta ad “accettare” anche un range 210-280 €/MWh?
Guarda questo grafico di Google Trends sulle ricerche delle parole chiave “prezzo energia”.
Il grafico è identico anche per “prezzi energia”, “prezzi elettricità”, “offerte energia” e termini comparabili.
L’andamento delle ricerche è stabile per la prima parte del 2021 e crescente a partire da Ottobre 2021 fino a raggiungere il punto massimo nella settimana 6-12 marzo.
Poi un drastico calo, fino ai nuovi picchi odierni.
Stesso andamento anche per “prezzo gas” con l’unica differenza che fino a tutto Gennaio ‘22 la curva è in crescita ma in un range “fisiologico” per poi raggiungere il picco molto più rapidamente dell’energia.
Nell’era digitale, possiamo dare per buono che “cosa cercano le persone su Google” è un indicatore abbastanza affidabile dell’interesse e delle esigenze riguardo un certo interesse.
Gli esperti di marketing la chiamerebbero domanda consapevole.
Io che non sono un esperto di marketing (hihi) ma un semplice appassionato di psicologia umana e sociologia, posso affermare senza timore di essere smentito che:
- Il cliente-consumatore ha capito gradualmente che qualcosa stava accadendo sulle bollette
- Si è accorta di avere un problema serio quando a febbraio sono arrivate le fatture dei consumi di dicembre-gennaio.
- Ha raggiunto il picco di interesse nel momento dello scoppio del conflitto in Ucraina.
Da quel momento in poi le priorità sono state altre?
Certo l’opinione pubblica è ancora fortemente influenzata dai media tradizionali che dal 24 febbraio in poi hanno monopolizzato la comunicazione su unico argomento, la guerra.
Ok ma è anche vero che non ricordo un battage comunicativo così forte sulla crisi energetica pre-scoppio del conflitto. E quindi se il trend pre-conflitto è reale e non inquinato dai media tradizionali, lo è anche il trend post-conflitto.
I media tradizionali creano consapevolezza quando si è al limite della sopportazione. L’immigrazione diventa un tema solo quando se ne parla così come diritti civili, sicurezza, terrorismo, salute, ecc…
Il covid sarebbe stato un tema senza i media tradizionali e senza il lockdown forzato?
Secondo me no.
In generale credo che l’energia sia uno di quei temi che non ha bisogno dei media tradizionali per “essere percepito”. La bolletta arriva ogni mese, la paghi, te ne accorgi se è più alta di quella precedente e se è troppo più alta, a prescindere da cosa dice la TV.
Ora, perché mi sto soffermando così tanto su questi dati?
Te lo spiego subito.
Guardiamo un momento l’andamento del PUN (dimentichiamoci per un secondo cosa è successo sul gas, ci torneremo nei prossimi articoli).
Possiamo dire che da Ottobre ‘21 a Giugno ‘22 il prezzo è rimasto stabile, almeno nel medione in un range 210-280 (variazione min-max del 30%). L’unico vero picco lo troviamo a Marzo ‘22 a 308 quando chiaramente ha inciso molto la reazione a caldo allo scoppio del conflitto Russo-Ucraino del 24 febbraio.
Sovrapponendo i grafici del PUN e delle ricerche aggregate per mese ecco il risultato:
Il mio professore di statistica all’università direbbe che la correlazione è quasi perfetta o comunque chiara ed evidente.
Io interpreto la correlazione traendo due conclusioni e ponendo due domande su cui riflettere:
- L’opinione pubblica “tollera” un prezzo tra i 180-220 €/MWh?
- In guerra, è disposta ad “accettare” anche un range 210-280 €/MWh?
Ora cambiamo punto di vista, riavvolgiamo il nastro e, come operatori del mercato, proviamo a rispondere sinceramente ad una terza domanda:
- Chi, dopo essere passati da 60 a 281 in un solo anno, avrebbe firmato un contratto con il diavolo pur di avere il PUN in un range 210-280 €/MWh?
Come ho scritto su LinkedIn in un post datato settembre 2021:
“Ci abitueremo a vendere un prezzo dell’energia a 150-200-300 €/MWh e quando ci renderemo conto che oggi sarà la nuova normalità, allora ci guarderemo negli occhi e penseremo solo a quanto siamo stati fortunati ad esserci ancora (a vendere)”
Con tutte le mille difficoltà del caso, tutti noi operatori abbiamo accettato (forse inconsciamente) di poter vivere una nuova normalità con il PUN stabile tra 210-280?
Di fatto se lo hanno accettato i clienti finali, coloro che pagano le nostre bollette, perché non avremmo dovuto accettarlo noi (e quindi l’intero sistema)?
E ora? Quali saranno le conseguenze di questa crisi per imprese e famiglie?
Lo scopriremo nel prossimo articolo del “Bollettone di Guerra”
Disclaimer
"Bollettone di guerra" è un momento di riflessione personale sulla crisi energetica. Le analisi che troverai in questi articoli non sono di un esperto tecnico del settore, non lo sono mai stato e non credo di poterlo essere ora. Qui troverai il punto di vista di una persona innamorata dell'energia che cerca, sempre, di avere una visione del futuro. Errori e inesattezze dimostrano che ho studiato male e quindi le valutazioni che derivano da tali errori sono di fatto sbagliate. Ti prego di correggermi e se puoi, di capirmi.