La tempesta perfetta che ha dato il via alla crisi dei prezzi dello scorso anno, si è manifestata in tutta la sua forza anche in questa lunga estate caldissima.
Con la differenza che ora abbiamo un conflitto conclamato in più.
Andiamo con ordine.
Tutti ricorderanno il vertiginoso aumento dei prezzi della scorsa estate e tutti ne ricorderanno i motivi (iper-semplificando):
- Transizione energetica “in corso”
- Tensioni Russia-Ucraina
- Speculazione CO2
- Siccità
La differenza con le motivazioni dell’impennata dei prezzi di questa estate 2022 è che:
- Le tensioni Russia-Ucraina sono sfociate in un conflitto vero e proprio
- Alla speculazione CO2 cui si è aggiunta anche quella gas.
Questa crisi arriva sicuramente da lontano e come uno tsunami si è manifestata all’improvviso con una forza distruttrice incontrollabile.
In realtà per avere un quadro chiaro dovremmo inserire in questo scenario anche il famoso 2020, anno della pandemia e dei prezzi dell’energia ai minimi storici.
Come un’onda che si ritira nel mare per prendere forza e tornare.
Più potente di prima.
Con buone probabilità di non sbagliare, possiamo quindi individuare cinque grandi fattori che hanno contribuito con forza alla generazione dell’onda della crisi:
- Un trend in atto legato alla transizione energetica che, almeno a livello Europeo, ha definito dei paletti chiari su ciò che è buono e ciò che non lo è: Rinnovabili, buono. Gas russo, cattivo. Tutto ciò che è nel mezzo la chiamiamo transizione.
- La volontà di rallentare/ostacolare/bloccare questo trend da chi ha forti interessi economici nella vendita di energia proveniente da fonti fossili. Quanto è semplice e naturale “metterti di traverso” se la vendita di gas è l’unico motivo reale per cui sei seduto al tavolo dei grandi del pianeta e sei ancora considerato una superpotenza?
- Un sistema politico assolutamente incapace di affrontare la divergenza di visioni sul futuro tra il principale cliente unico (Europa) e il principale fornitore unico (Russia). Mors tua vita mea, dicevano i latini.
- Un modello di mercato energetico pieno zeppo di limiti tecnici, operativi, contrattuali e normativi. Tendenzialmente portato alla speculazione. Na merda se pò dì?
- Il Covid-19 che oltre alla tragedia dei milioni di morti, ha shakerato i primi 4 elementi dando il colpo decisivo, distraendo l’opinione pubblica e togliendo troppi temi dal tavolo del dibattito.
Con il senno di poi sono sempre più convinto che niente e nessuno avrebbe potuto evitare questa crisi energetica. Doveva esplodere punto e basta. Così come sono sempre più convinto che sarà molto difficile, se non impossibile, fermarla.
La crisi energetica nasce, cresce e muore all’interno del rapporto Europa-Russia, provare ad affrontarla al di fuori da questo perimetro è completamente inutile.
La crisi diventerà emergenza (lo è già?) poi il sistema reagirà e nel tempo, dopo qualche ondata periodica, tornerà ad essere normalità.
Negli ultimi 30 anni, ogni decennio ha avuto il suo evento catastrofico che ha generato una crisi durata almeno 2-3 anni. Caduta del muro di Berlino, guerra fredda e guerra del golfo 1990. Torri gemelle 2001. Crisi finanziaria del 2008 e 2013. Pandemia 2020.
Il napoletano Giambattista Vico li chiamerebbe corsi e ricorsi storici.
Ma è proprio la “nuova normalità” post-crisi che mi fa pensare.
Ci siamo già abituati alla nuova normalità?
Lo scopriremo nel prossimo articolo del Bollettone di guerra
Disclaimer
"Bollettone di guerra" è un momento di riflessione personale sulla crisi energetica. Le analisi che troverai in questi articoli non sono di un esperto tecnico del settore, non lo sono mai stato e non credo di poterlo essere ora. Qui troverai il punto di vista di una persona innamorata dell'energia che cerca, sempre, di avere una visione del futuro. Errori e inesattezze dimostrano che ho studiato male e quindi le valutazioni che derivano da tali errori sono di fatto sbagliate. Ti prego di correggermi e se puoi, di capirmi.
